Di cosa sono fatti i denti? Quante volte ce lo siamo chiesti, magari ipotizzando che si tratti di ossa in  più presenti nel cavo orale. Naturalmente non è così. Al di là delle più fantasiose ipotesi, per non sbagliare, la definizione giusta è questa: i denti sono composti da un insieme di tessuti solidi e molli e, più precisamente, da smalto, dentina, cemento e polpa.

La parte più esterna della corona è costituita dallo smalto, un tessuto epiteliale molto duro e resistente. Esso ha anche il compito di proteggere la dentina sottostante dalle aggressioni esterne. Poiché nello smalto non sono presenti nervi, la carie in fase iniziale è asintomatica e l’unico modo per diagnosticarla è attraverso una visita di controllo dal dentista. Il secondo strato è la dentina, il cui colore è giallognolo. Essa è attraversata da piccoli canali chiamati tubuli, nei quali ci sono particolari cellule dette odontoblasti. Si deve ad esse la sensibilità dentale. Il cemento, infine, è uno strato sottile che riveste la dentina sulla radice. La cavità centrale del dente si chiama camera pulpare. E’ qui che è presente la polpa dentale, un tessuto connettivale la cui funzione è quella di fornire nutrimento e ossigeno agli odontoblasti. All’interno ci sono fibre nervose e vasi sanguigni.

Quali sono le età dei denti

Nell’essere umano si sviluppano sia i denti di latte che, come è noto, sono temporanei che quelli permanenti. La radice è presente anche nei denti da latte e, in un determinato momento, si consuma per farli cadere e lasciare il posto ai corrispettivi permanenti.

I denti sono collegati alle ossa della mandibola e della mascella e sono indispensabili per la masticazione e la preparazione degli alimenti per la digestione. Oltre a rendere corretta la fonetica e ad avere un ruolo insostituibili nell’estetica e nell’equilibrio facciale generale.

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Come sono fatti i denti e come funzionano?

Ogni dente è diviso in tre parti: la corona superiore, ben visibile; la radice, impiantata all’interno dell’alveolo dentario; il colletto, in posizione intermedia di connessione tra le due. La gengiva, forma una barriera, con il compito di impedire il passaggio dei batteri e proteggere l’osso.

I molari e i premolari servono a triturare gli alimenti e a preparare il bolo, mentre gli incisivi e i canini tagliano e staccano le porzioni masticabili. I denti del giudizio hanno perso nel tempo la loro funzione, poiché con la possibilità di cucinare i cibi l’uomo ha sempre meno utilizzato la bocca per masticare.

Anche le dimensioni delle mascelle sono cambiate, riducendosi con l’evoluzione, pur rimanendo lo stesso il numero dei denti. Essendo diventati denti inutilizzati, in caso di problemi se ne consiglia l’estrazione. I denti del giudizio compaiono, di norma, tra i 16 e i 25 anni.

I nomi dei denti e la gengiva

Si distingue in: incisivi, canini, premolari, molari, denti del giudizio. Ma quanti denti ci sono in bocca? Sono 32 in tutto, distribuiti in numero uguale lungo le due arcate. 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari.

I denti da latte, invece, sono 20 distribuiti nelle due arcate: 8 incisivi, 4 canini e 8 molari.

Le malattie che colpiscono i denti

Le più comuni sono la carie, la gengivite e la parodontite. La carie è un processo distruttivo del dente sostenuto dall’azione di alcuni batteri presenti nella bocca che, in particolari condizioni, possono provocare gravi danni. La scarsa igiene orale, il consumo eccessivo di zuccheri, una scarsa salivazione. Quando però il processo raggiunge la dentina, prima e poi la polpa compare un forte dolore. Il dentista cure la carie attraverso l’otturazione e nei casi più gravi deve eseguire la devitalizzazione del dente.

La gengivite, l’infiammazione della gengiva dovuta alla scarsa igiene orale, può essere contrastata da una frequente pulizia dei i denti dopo ogni pasto. È sempre opportuno rivolgersi al dentista per consigli e una pulizia professionale.

La parodontite è una infiammazionee degenerativa che coinvolge i tessuti circostanti, che può condurre a una caduta dei denti. La piorrea è uno dei sintomi della parodontite dello stadio avanzato della malattia. Le tossine prodotte dai germi arrivano all’apparato parodontale distruggendo le fibre e l’osso alveolare con formazione di tasche parodontali, mobilità dentale e caduta di uno o più denti. Diagnosticato in tempo, il processo è reversibile.